Streghe Nere Italiane e Antica Magia Nera
7/11/2015, Sabato giorno di Saturno, Luna Calante
Da Fondatrice di "SN" mi sento in dovere di spiegare la mia filosofia "magica" su cosa sia realmente questo ideale spirituale e su cosa sia la "magia nera" tanto comunemente demonizzata. Ho deciso di creare uno spazio virtuale dedicato alla diffusione della verità sulla "Black Magic", in Italia praticamente sconosciuta. Partiamo dal presupposto che la magia non ha colore e ciò è risaputo; per magia nera quindi, da strega intendo un auspicabile concetto che renda l'idea di una strega che percorre il suo sentiero di mano sinistra e che abbia idea del suo potere preferendo sviluppare le proprie capacità, innanzitutto, affidandosi quindi al suo potere interiore per ottenere ciò che vuole e non a divinità, sentendosi essa stessa divina e capace di poter raggiungere quella stessa condizione.
I Setiani furono seguaci del Dio Seth (primo a mostrarci la caparbietà nell'attuazione di questa ideologia e riconosciuto nel principio del caos) che un tempo venivano definiti Maghi neri; essi praticavano la vera arte Magica 'Magia Nera' che non è il male che generalmente le si attribuisce, quello è solo una scelta personale, direi non condivisa (se non per difesa e giustizia) da noi Streghe "Nere" (abbiamo raggiunto un certo equilibrio avendo fatto l'amore con la nostra oscurità).
La Vera Magia, che chiameremo "nera", solo per differenziarla in modus operandi, è quindi l'espressione stessa della strega, è l'espressione di una Strega che ha il pieno controllo del suo potere personale e cerca sempre di migliorarsi per raggiungere lo status di "divinità", diretta verso una condizione interiore denominata "Hybris" letteralmente "Orgoglio", "Eccesso", "Superbia", "Prevaricazione" naturalmente non visto nel senso assolutistico/negativo di ogni termine ma in un senso sano volto all'auto-realizzazione. In senso pratico La magia nera è destinata a pochi predestinati, solo coloro che si libereranno dell'imperativo che demonizza il proprio Hybris, il proprio cercare di rendersi divini.
Fin da piccola, proprio come i setiani, sentivo il sangue degli dei nelle mie vene scorrere, la mia visione di me stessa e della Strega era Divina. Sentendomi tale non pensavo che una Strega avrebbe, per forza, avuto bisogno di pregare una divinità per ottenere ciò che era in suo volere e anche se amo gli Dei, che già da piccola percepivo e visualizzavo al mio fianco, non sentivo questa esigenza. Certo, una Strega deve e vuole avere con piacere il contatto con gli antenati e con gli dei attraverso invocazioni ed evocazioni e attraverso le sue percezioni, lo ritengo fondamentale per la nostra evoluzione; una strega ama sentirsi protetta da loro e guidata verso la conoscenza e perché no, in alcuni rari e sottolineo rari ...
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